La prima declinazione latina comprende soprattutto nomi femminili (come tabula), ma anche maschili (come poeta); non vi sono neutri. Ad essa appartengono i temi in -a, genitivo in -ae.
Declinazione
Maschili e femminili si declinano allo stesso modo. Seguono la prima declinazione anche gli aggettivi femminili di 1^ classe.Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | rosă | rosae |
Genitivo | rosae | rosarum |
Dativo | rosae | rosis |
Accusativo | rosam | rosas |
Vocativo | rosă | rosae |
Ablativo | rosā | rosis |
Particolarità
Le particolarità della prima declinazione riguardano sia i casi che il numero.- Genitivo singolare: il sostantivo familia, in alcune espressioni di carattere giuridico, può avere accanto alla più comune uscita in -ae del gen. sing. un' uscita più antica in -as (pater familias, mater familias, filius familias, ecc.).
- Genitivo plurale: vi sono dei sostantivi, di origine greca, che possono avere il gen. plur. in -um anziché in -arum (amphora, amphorum ma anche amphorarum; drachma, drachmum ma anche drachmarum); anche i sostantivi con il suffisso -cola oppure -gena possono avere il gen. plur. in -um oppure in -arum ( caelicola, caelicolum o caelicorarum; graiugena, graiugenum o graiugenarum).
- Dativo plurale e ablativo plurale: sono in -abus piuttosto che in -is in alcuni sostantivi per distinguerli dagli equivalenti maschili della seconda declinazione (che avrebbero anch'essi il dativo/ablativo in -is): filia, dea, liberta, mula, equa, ecc.
Pluralia e singolaria tantum
Alcuni sostantivi latini sono declinati soltanto al plurale (pluralia tantum). Ogni cosa riferita ad un pluralia tantum va concordata con questo, quindi al plurale, verbo compreso se ne è il soggetto: nel tradurlo però bisognerà ricordare che in realtà esso è, il più delle volte, singolare.Sul dizionario sono riportati nella sola forma che essi hanno, cioè, il plurale:
- scalae, arum = la scala
- divitiae, arum = la ricchezza
- insidiae, arum = agguato, insidia
- nuptiae, arum = le nozze
- indutiae, arum = la tregua
- epulae, arum = il banchetto
- deliciae, arum = la delizia
Molto spesso le città hanno nomi plurali in quanto sorsero inizialmente come somma di più quartieri distinti (da qui il plurale).
Parole che hanno significato diverso al singolare e al plurale
Alcune parole hanno significato differente a seconda che siano utilizzate al plurale o al singolare:- copia, ae = abbondanza – copiae, arum = truppe
- littera, ae = lettera dell'alfabeto – litterae, arum = lettera (missiva), letteratura
- vigilia, ae = veglia – vigiliae, arum = sentinelle
- acqua,ae = acqua – aquae, arum = bagni ternali, sorgenti
Origini
- Nominativo singolare: anche nei temi in "a" lunga, questa si è abbreviata.
- Genitivo singolare: l'antico genitivo in -as è presente in alcuni arcaismi, successivamente il tema in "a" si fuse con la "i" del genitivo singolare della seconda declinazione ("a+i") e poi divenne "ae".
- Dativo singolare: La desinenza "ae" deriva da un antico "ai".
- Accusativo singolare: La "a" del tema più la "m" indoeuropea dell'accusativo ha dato esito "am".
- Vocativo singolare: la "a" del tema era inizialmente lunga, poi, per analogia con il nominativo, è diventata breve.
- Ablativo singolare: la desinenza "a" deriva da un antico "ad", con caduta della dentale dopo vocale lunga.
- Nominativo plurale: La desinenza "ae" deriva probabilmente da "ai"
- Genitivo plurale: Inizialmente "asom", poi la sibilante si è trasformata in rotante divenendo "arom" per rotacismo mentre la "o" si è trasformata in "u" divenendo "arum" per oscuramento della vocale.
- Dativo/Ablativo plurale: La desinenza "ais", affine al greco, perde la "i" per monottongazione, ossia per contrazione.
- Accusativo plurale: La desinenza più antica era "aṇs", poi la nasale "n" cadde davanti a "s".
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