Hugo Alvar Henrik Aalto
Alvar Alto nasce nel 1898 a Kuotane, una piccola cittadina della Finlandia sud-occidentale.
Il clima politico e culturale nei primi anni del Novecento è sospeso tra la realtà contadina di una nazione che al tempo rappresenta ancora un graducato dell’impero russo
Principali fattori della loro diversità possono considerarsi: il non aver assunto come referente la << macchina >> , il non aver seguito la mimesi formale-concettuale della realtà industriale, così come avevano fatto i razionalisti; la mancata frattura fra artigianato e industria; la volontà di non smentire la proprio tradizione ma piuttosto quella di continuarla; l'uso prevalente di alcuni materiali, specie il legno di cui avevano grande abbondanza, ecc.
Gli scandinavi hanno rivendicato al design degli oggetti domestici, dal mobile alla suppellettile, un posto a parte nel più vasto orizzonte del disegno industriale; non solo, ma hanno assunto come referente dei loro progetti la natura, della quale, grazie alla macchina e alla stessa mano dell'artigiano, hanno scoperto la morfologia più inedita e segreta.
Ecco allora che le lampade Alvar Aalto non sono più i meccanici apparecchi per illuminazione del Bauhaus ma oggetti che, muniti di schermi e diffusori tendono a fondere la luce artificiale con la naturale luminosità nordica. La componente “progetto” del design scandinavo non può esaurirsi , come potrebbe essere spontaneo sostenere, nella tecnologia del legno.
Questa gioca un ruolo evidentemente primario nella determinazione del prodotto sia in fase ideativa che esecutiva, ma l'interesse per il legno precede la stessa lavorazione, e va ricercato a partire dall'originaria morfologia del materiale, da una proprietà cioè che precede la sua tecnica conformazione; analogamente uno stesso interesse va ricercato nell'idea di forma che precede la fabbricazione di ogni oggetto quale che sia il suo materiale.
Influenze nel design di Alvar Aalto
Alvar Alto. Infatti troviamo in Aalto, ma lo stesso vale anche per architetti e designers danesi e svedesi, l'idea di una forma realizzata nelle opere più dissimili e coi materiali più diversi: la serpentina dell'edificio della Baker House si può considerare simile a quella di alcuni vasi di vetro, come pure la giunzione a ventaglio del legno compensato di un mobile ritorna del tutto analoga nei nodi strutturali della chiesa di Imatra.Un altro significativo aspetto del design di questi paesi nordici sta nella continuità della tradizione, che si verifica in un doppio senso. Il primo riguarda il legame tra i grandi orientamenti artistico-culturali: il classicismo, il << romanticismo nazionale >> , le influenze viennesi, da un lato, e il più moderno funzionalismo organico, dall'altro. Il secondo legame con la tradizione va visto nella continuità fra l'antica produzione popolare e quella più colta e moderna. Un ulteriore aspetto della componente << progetto >> del design scandinavo è la presenza in esso di una terza categoria di artefici: accanto agli esperti mobilieri, ai designers, vanno registrati gli architetti-designers. La loro presenza è tanto più significativa, infatti da Asplund ad Alvar Aalto, si verifica che i loro oggetti di design nascano, almeno fino agli anni più recenti (nel caso del maestro finlandese), come elementi d'arredo concepiti in occasione di specifiche realizzazioni architettoniche. Buona parte dei mobili ed oggetti di Aalto furono realizzati, o trovarono lo spunto, nella costruzione della biblioteca di Viipuri, del sanatorio di Paimio, della villa Mairea. E ciò non solo come evento occasionale, ma in risposta ad una precisa esigenza dell'architetto-designers. Come è stato osservato, << l'interesse di Aalto per l'oggetto di arredo investe una problematica formale e il suo rapporto con il comportamento e le reazioni dell'uomo, prioritaria rispetto alle particolari soluzioni d'esecuzione richiesta dal progetto o alle successive scelte di diffusione del prodotto. L'oggetto aaltiano, quindi, progettato per ambienti specifici non è interessato ad una serializzazione, nel senso corrente della parola, e prevede una possibilità di standardizzazione legata unicamente alle componenti progettuali. Non si persegue più l'oggetto emblema, ma l'oggetto pensato in ragione di un'architettura e di un rapporto dialettico fra l'uomo e l'ambiente.
Tutte le componenti d'arredo di Aalto nascono pertanto per un preciso edificio, per una determinata committenza >> . Un passo avanti verso la più moderna industrializzazione del mobile fu compiuto dalla vecchia ditta Hansen (fondata nel 1872) che nel 1934 ottenne i diritti esclusivi per i mobili in tubo d'acciaio prodotti dalla Thonet; questa lavorazione fu adatta alla realizzazione di mobili componibili che divennero presto molto richiesti per la loro funzionalità e basso prezzo.
Il designer Aalto ed il legno compensato
Il più famoso modello realizzato con questa tecnica è la poltrona del 1935, in cui sedile e schienale sono ricavati da un'unica lastra di compensato curvato, collegata a due strisce più spesse di legno laminato, a forma di U, aperte sul lato posteriore della poltrona in modo da realizzare quello sbalzo che aveva reso elastici i modelli di Stam, di Breuer e di Mies van der Rohe.La continuità (caratteristica morfologica di tutto il disegno del maestro finlandese) si deve, pertanto, non solo all'impiego di uno stesso materiale, quanto all'elasticità che esso intrinsecamente possiede e di conseguenza alla forma che ne deriva. Assai significativa, specialmente per ragioni tecniche e produttive, è l'evoluzione dei suoi sgabelli. Quelli disegnati negli anni Trenta hanno i sostegni nelle solide bande di compensato curvato e il sedile circolare chiaramente sovrapposto ad esse; quelli disegnati negli anni Cinquanta hanno i sostegni di elementi compensati ma composti in modo da aprirsi superiormente a ventaglio tanto da formare il piano del sedile e anche dei tavoli, così come talvolta succede in alcune conformazioni organiche e vegetali.
L'industria che realizza la gran parte degli oggetti e dei mobili di Aalto, da quelli ideati in occasione delle grandi opere architettoniche del suo esordio fino agli altri più recenti, è l'Artek. Questa ditta è una azienda sui generis . Il suo scopo principale era quello di sperimentare, produrre e distribuire i mobili di Aalto. Ma oltre a ciò essa si pose come un centro completo di cultura, interessato a promuovere le arti figurative e il cinema non meno che l'arredamento e il design. Come è stato osservato, << cosciente dei pericoli della serializzazione, tenta attraverso l'Artek di controllare la ripetizione dell'oggetto nella consapevolezza del rischio di una diminuzione del suo valore estetico e di un consumo troppo veloce e superficiale. Pensava che i suoi oggetti dovessero avere la stessa qualità delle litografie: non troppo numerose, per contenerne gli effetti, né troppo limitate, per non valorizzarle in un senso a loro estraneo >> . Aalto, Hugo Alvar Henrik, architetto e urbanista nato a Kuortane, Finlandia, nel 1898 e morto a Helsinki nel 1976, viene considerato come maestro della "seconda generazione" degli architetti moderni.
La cultura contadina Finlandese influenza il suo Design
Nella sua adesione spontanea alla non figuratività razionalista è assente quel valore di rottura polemica con il passato propria degli architetti di quell'indirizzo. Piuttosto che creare una censura con la tradizione architettonica, Aalto preferisce collegarsi alla cultura contadina finlandese, autonoma rispetto all'area di influenza della tradizione classicista, dall'inizio di una scuola architettonica nazionale, consapevole della realtà economica, sociale, geografica della Finlandia, sviluppando, quindi, una posizione individuale che muove dall'osservazione quotidiana dei fattori esterni di cui l'architettura si fa oggetto e non soggetto; puntando l'attenzione soprattutto su una sempre più adeguata soluzione di problemi tecnici ed estetici insieme. Quando si iscrisse al Politecnico di Helsinki , Alvar Aalto veniva dalla periferia. Infatti la capitale finlandese, con il delicato stile neoclassico del suo centro storico e i lunghi viali fin de siècle , gli comunicava un senso di disagio visto che era abituato a ben altro, essendo lui cresciuto tra laghi e foreste, a contatto col vento e col grande freddo del profondo nord. Conseguita la laurea nel 1921 , se ne tornò nella sua appartata provincia. Ma fu proprio dai luoghi della sua infanzia che iniziò la sua ascesa in campo internazionale. Dal padre, contadino, aveva ereditato il rispetto per la cultura indigena e una profonda venerazione per la natura . Di suo aggiunse uno straordinario istinto creativo .
Quello stesso istinto creativo che lo avrebbe trasformato ben presto in uno dei quattro padri dell'architettura del ventesimo secolo, accanto a Le Corbusier , Mies van der Rohe e Frank Lloyd Wright . Aalto iniziò la sua carriera di progettista sotto l' influenza del neoclassicismo a cui resterà sempre legato inconsciamente, ma ben presto la sua vena poetica inclinò verso un funzionalismo d'impronta tipicamente nordica. Non sopportava l'esibizionismo, solamente a Elisa, la seconda moglie, consentiva di contravvenire a questa sua norma, con grandi cappelli di paglia.
Se Le Corbusier era un "atleta della lingua" come fu detto da qualcuno, Aalto non ha lasciato testi altrettanto poetici, ma di sicuro massime illuminanti. "Il 5 per cento è ispirazione, il 95 per cento traspirazione, cioè sudore e fatica" ripeteva spesso, così come disse più volte nella sua vita: "è inevitabile che in un edificio ci siano delle imperfezioni" . Costruiva, costruiva... e pareva che ogni volta ricominciasse da zero. Non partiva da schemi prestabiliti. Aveva un sacro rispetto del contesto , attribuiva, infatti, la massima importanza alla modellazione dello spazio interno in relazione all'ambiente.
L'uso originale dei materiali
Forse è questo il motivo per cui la sua opera, a distanza di moltissimi anni, si presta, di volta in volta ad interpretazioni ed etichette diverse: una volta razionalista , una volta funzionalista , ma anche neobarocca , ecc.. Ed ecco anche perché spesso, parlando della sua opera, viene fuori l'aggettivo "umano" . L'attenzione posta al dato naturale e l'importanza assegnata alla modellazione dello spazio interno comportarono successivamente un'elaborazione del linguaggio che escludeva astratti geometrismi. Con l'uso originale dei materiali e dei fattori naturali, mediati da una geniale tecnologia, Aalto ha completato la caratterizzazione dello spazio interno, ponendolo in grado di relazionarsi con l'ambiente naturale. Il maestro finlandese per alcuni anni, quindi, si era occupato prevalentemente di architettura collaborando con un gruppo di architetti finlandesi che fin dall'inizio del secolo si erano occupati di progettazione e di design interessandosi anche alle esperienze contemporanee.
In questo ambito aveva avuto l'opportunità di costruire alcuni edifici pubblici, per l'arredamento dei quali aveva creato anche una serie di mobili o, come lui stesso li definiva, di accessori architettonici che, pur rispondendo alle prioritarie esigenze di produttività, economia e funzionalità, presentavano anche caratteristiche molto raffinate. Si trattava di mobili costruiti utilizzando materiali tipici della tradizione scandinava, di grande praticità e leggerezza, facili da spostare e immagazzinare: sedie e sgabelli, per esempio, erano sovrapponibili.Alcuni mobili di Aalto sono realizzati con il tubolare di acciaio cromato, come ad esempio un divano letto del 1930, formato da una grossa imbottitura per il sedile e da una struttura in metallo su cui poggia la spalliera. Un altro mobile di grande interesse è la poltrona con telaio di legno, in sostituzione della precedente struttura in acciaio cromato. Il modello di poltrona creato per il sanatorio di Paimio verso il 1930 ha un telaio chiuso, formato lateralmente da due fasce continue di betulla, collegate da alcune traverse. La base risulta piuttosto rigida, ma la poltrona ha comunque una grande elasticità, perché il foglio di compensato impiegato per il sedile e lo schienale presenta due ampie curve alle estremità, che fissate alle traverse, danno luogo ad un particolare molleggio. Un altro esempio di telaio chiuso è quello del carrello disegnato nel 1936 con i piani di appoggio in laminato plastico.
Una variazione di questo modello ha il piano superiore più corto e un cesto collocato sotto il manico al posto del piano inferiore. Aalto realizzò, qualche anno dopo, una poltrona a telaio aperto, in cui le fasce di legno della base di appoggio proseguono verso l'alto curvandosi a formare i braccioli. Queste fasce sono svincolate dal punto di attacco dello schienale, e sono perciò libere di oscillare. Il sedile è fatto, nelle varie versioni, di materiali diversi, dal laminato di legno alle cinghie di pelle di tessuto, intrecciate su uno stretto telaio.
Conclusione personale
Dal punto di vista tecnico, quindi, il contributo più originale di Aalto consiste nell'utilizzazione del legno, ma con procedimenti nuovi (come per esempio quello del legno modanato che mise a punto fin dagli anni '30), dimostrando così, che questo materiale aveva un suo posto nell'architettura moderna. Aalto credeva fortemente in un design "umanistico"; per questo rifiutò materiali artificiali come il tubolare metallico nei mobili, che secondo lui non si accordavano con la condizione umana.
Aalto credeva che il design non dovesse solo avere requisiti di funzionalità, ma dovesse anche rivolgersi ai bisogni psicologici dell'utente e che ciò si potesse ottenere al meglio tramite l'uso di materiali naturali, in particolar modo il legno, che egli descrisse come "la forma ispiratrice, il materiale profondamente umano". La vita e l'opera di Aalto furono celebrate dal Museum of Modern Art di New York con tre esposizioni tenute nel 1938, nel 1984 e nel 1997.
Alvar Aalto, ovvero Hugo Alvar Henrik Aalt, è nato in Finlandia, a Kuortane, il 3 febbraio 1898.
Ha compiuto i suoi studi presso il Politecnico di Helsinki laureandosi nel 1921. I suoi campi di interesse spaziano dall'architettura alla pittura, dalla progettazone di elementi di arredo al disegno di gioielli. In questa sua percezione dei legami che intercorrono tra l'uomo e il suo ambiente, tra gli edifici e gli individui nascono le sue realizzazioni: il Sanatorio di Paimo (1933), la Biblioteca municipale di Viipuri (1935), Villa Mairea (1938). E' morto l'11 maggio 1976.
Ha compiuto i suoi studi presso il Politecnico di Helsinki laureandosi nel 1921. I suoi campi di interesse spaziano dall'architettura alla pittura, dalla progettazone di elementi di arredo al disegno di gioielli. In questa sua percezione dei legami che intercorrono tra l'uomo e il suo ambiente, tra gli edifici e gli individui nascono le sue realizzazioni: il Sanatorio di Paimo (1933), la Biblioteca municipale di Viipuri (1935), Villa Mairea (1938). E' morto l'11 maggio 1976.
Le opere di Alvar Aalto
v La torre campanaria Kauhavala ( 1921 - 1923 ) - Finlandia
v L'Ospedale Municipale di Alajärvi ( 1924 - 1928 ) - Finlandia
v La sede del Corpo della Difesa di Jyväskylä ( 1926 - 1929 ) - Finlandia
v Il teatro di Turku ( 1927 ) - Finlandia
v La Chiesa Töölö di Helsinki ( 1927 ) - Finlandia
v Il sanatorio di Paimo ( 1929 - 1933 ) - Finlandia
v La fabbrica di Oulu ( 1930 ) - Finlandia
v L'Ospedale Centrale Universitario di Zagabria ( 1931 ) - Croazia
v La biblioteca di Vijpuri ( 1932 - 1934 ) - Finlandia
v La biblioteca municipale di Vyborg ( 1933 - 1935 ) - Russia
v La casa a Munkkiniemi ( 1936 ) - Finlandia
v Il padiglione della Finlandia all'esposizione di Parigi ( 1937 ) - Francia
v Le case a schiera di Kauttua ( 1937 ) - Finlandia
v La "Villa Marea" a Noormarken ( 1938 )
v Il padiglione della Finlandia all'esposizione di New York ( 1939 ) - USA
v I piani regolatori per Svezia e Finlandia
v La casa dello studente "Baker" dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT) a Cambridge ( 1947 ) - USA
v Il municipio di Säynätsalo ( 1950 ) - Finlandia
v Il centro culturale di Siena ( 1966 ) - Italia
v La Chiesa di Riola di Vergato Bologna 1973 - Italia
v La Casa della Cultura di Helsinki ( 1952 - 1958 ) - Finlandia
v Il centro di cultura di Wolfsburg ( 1958 - 1963 ) - Germania
v La Finlandia Hall di Helsinki ( 1962 - 1971 ) - Finlandia
v La Mount Angel Abbey Library di Mount Angel ( Oregon ) ( 1970 ) - USA
v L'area universitaria di Reykjavik ( 1975 - 1976 ) - Islanda
v Il campus dell'Università tecnica di Helsinki (?) - Finlandia
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