mercoledì 25 novembre 2009

I nuovi mondi


                                   I nuovi mondi

 Il XV secolo fu un periodo di gigantesche trasformazioni negli equilibri mondiali. Uno degli eventi più importanti nella storia di questo periodo fu la caduta dell'impero Bizantino. L'intraprendenza dei genovesi e dei veneziani aveva sottratto a Costantinopoli gran parte delle sue  fonti di ricchezza. Su Costantinopoli ormai in rovina sia abbattè un nemico potente, si trattava dei turchi ottomani. Sembrava che nulla potesse fermare l'influenza ottomana e che il destino di Costantinopoli fosse ormai segnato ma la penetrazione ottomana in occidente fu bloccata dalla nascita di un grande impero  orientale. L'artefice di questa impresa fu Tamerlano che guidò il sul popolo alla conquista di un enorme impero lo scontro decisivo tra le armate di Tamerlano e quelle ottomane avvenne ad Ankara nel 1402: gli ottomani subiranno una vera e propria disfatta e il loro dominio si disgregò rapidamente. Ma alla morte di Tamerlano l' impero da lui edificato si sfascio. Gli ottomani approfittando  di questa inaspettata  circostanza riedificarono la loro potenza, il timore si diffuse alla corte Bizantina e l'imperatore cercò di correre ai ripari. L'ultima speranza di salvezza stava nell'aiuto dei cristiani d'occidente ma l'unica merce che egli poteva barattare in cambio dell'aiuto militare era la sottomissione della chiesa di Costantinopoli al papa di Roma. Questo però non servi a salvare Costantinopoli in quanto le potenze europee non attraversavano momenti felici così sia nel 1444 che nel 1453  le forze ottomane attaccarono la capitale dell'impero Bizantino la città cosi cadde, gli abitanti furono massacrati  e Costantinopoli fu chiamata anche Istanbul  e divenne la base sulla quale gli ottomani costruirono la loro potenza marittima. Scomparve così l' impero Bizantino mentre si consolidata l'impero ottomano.Lo sbarramento ai traffici tra oriente e occidente frapposto dall'impero ottomano spinse gli europei a cercare nuove vie di comunicazione. Si trattava, anzitutto,  di verificare la possibilità di circumnavigare l'Africa e di raggiungere l'oceano indiano e di li l'Asia. La nave delle grandi scoperte fu la caravella portoghese che segno un progresso enorme rispetto alle grandi pesanti imbarcazioni precedenti. Tutto questo però va ricondotto nelle  condizioni politiche e necessità economiche delle grandi monarchie. La formazione delle grandi monarchie nazionali si era accompagnata alla costituzione di eserciti di massa di una amministrazione complessa e articolata e di una politica edilizia di prestigio: tutte  esigenze vitali, che non potevano essere soddisfatte dal normale prelievo fiscale. Si imponeva così la necessità di procurarsi in altro modo le ricchezze indispensabili al mantenimento  di un' organizzazione statale e di forze armate efficienti. L'era delle grandi scoperte geografiche fu aperta dalla più importante di tutte, quella dell'America, ad opera di Colombo.Egli manifestata l'idea di raggiungere l'oriente navigando verso occidente  incontro all'inizio una fortissima resistenza il suo progetto fu respinto dalla re del Portogallo  che lo ritenne non sufficientemente fondato, Colombo decise allora di trasferirsi in Spagna qui dopo anni di  tentativi  ottenne  dalla regina Isabella di Castiglia la tanto sospirata approvazione. La spedizione comprendeva 3 caravelle: la Santa Maria, la Pinta e  la Nina.   Dopo molte difficoltà Colombo avvisto finalmente terra il 12 ottobre 1492 così quando  ritorno' a Palos Colombo fu accolto con grandissimo onore. Trascorsero appena pochi mesi e Colombo ripartì al comando di una colossale spedizione; furono esplorate le Antille ma non si trovarono  le enormi ricchezze di cui si cominciava a favoleggiare. Infatti i monarchi europei si aspettavano unicamente che le somme investite nelle spedizioni dasser buoni frutti. Così proprio per questo Colombo dovette faticare molto prima di ottenere il comando di una nuova spedizione questa volta Colombo portò oro e perle in quantità ma intanto la situazione a Santo Domingo precipitava e alla corte spagnola giungevano voci allarmanti sui disordini e violenze seminate dalla cattiva amministrazione di Colombo.L'inviato della corte presa conoscenza dell'atrocità di cui veniva incolpato l'ammiraglio lo incarcerò  e lo spedì in catene in Spagna. Disperato, per intervento della regina Colombo riuscì ancora una volta ottenere il comando di un piccolo convoglio,ma dopo quest'ultima spedizione Colombo tornò in Spagna dove però la regina Isabella, unica sua protettrice, era morta e la nuova situazione a corte era ostile al navigatore genovese. Cristoforo Colombo morì il 20 maggio 1506 dimenticato da tutti. Al ritorno di Colombo da suo primo viaggio, la Spagna si affrettò a ottenere dal papa Alessandro VI il riconoscimento dei propri diritti su tutte lettere d'occidente. Questo riconoscimento provocò la pronta reazione del Portogallo che si vedeva preclusa i mari d'occidente così nel 1494 Spagna e Portogallo firmarono pertanto il trattato di Tordesillas, che regolava le rispettive sfere   di espansione. I viaggi di Colombo furono seguiti da altri viaggi e da altre scoperte : Vasco da Gama doppio il Capo di Buona Speranza e la sua avventura aprì la strada alla colonizzazione portoghese dell'Africa, dell'India, della Cina. Al fiorentino Amerigo Vespucci tocco il compito di esplorare le coste meridionali del nuovo mondo e di rilevare che Colombo non aveva scoperto la via più breve per le indie ma, un nuovo, gigantesco continente.. Alcune tra le civiltà locali della popolazione dell'America centrale e meridionale erano gli aztechi una popolazione nomade che percorreva le pianure semidesertiche del Messico. Nell'1428 iniziò la loro inarrestabile ascesa che ha portato a sottomettere una per una le comunità della regione e organizzare un vasto impero che si estendeva su quasi tutto il Messico.L'impero azteco  era dominato da un potere centrale molto forte impersonato dal re.Le cariche civili e religiose erano riservate alla nobiltà mentre i mercanti e gli artigiani rappresentavano un ceto intermedio di privilegiati. Alla base di questa piramide sociale i servi e gli schiavi. La civiltà maya era  una delle più antiche del nuovo mondo. I maya  erano organizzati in una miriade di città stato dotate di completa autonomia non si trattava però di veri e propri centri urbani abitati da una popolazione stabile, ma piuttosto di luoghi culturali, dove avevano sede i templi e le abitazioni del clero, la popolazione viveva nelle campagne circostanti. Il capo delle citta era il sommo sacerdote che
deteneva anche i poteri  politici e giudiziari. Il clero era affiancato da un potente ceto nobiliare che aveva il privilegio della proprietà privata della terra. La massa della popolazione coltivava i campi in comune ed era sottoposta a gravose  prestazioni di lavoro. Gli Incas invece fondarono uno degli imperi più vasti dell'epoca pre-colombiana. Un territorio tanto sterminato era controllato per mezzo di un esercito agguerrito, da una struttura amministrativa efficiente, da una rete stradale ben  organizzata.Gli incas erano soliti trasferire le comunità sottomesse in luoghi lontani e assegnare le loro terre a tribù fedeli. L'impero era suddiviso in circoscrizioni rette da governatori; il re delle popolazioni sottomesse  venivano mantenuti al loro posto con compiti di amministrazione locale. Il capo supremo della civiltà degli incas era l'imperatore in lui si sommano poteri religiosi, politici e militari. Queste antiche civiltà, dopo aver conosciuto gli esploratori conobbero i conquistatori. In Messico  sbarco una spedizione di spagnoli guidata da Fernando Cortes che entrò in profondità nel paese e conquistò la capitale catturando l'imperatore che fu giustiziato. Il massacro sistematico dei principi aztechi, le feroci ritorsioni, il bombardamento della capitale seminò negli indigeni il terrore e con esso la convinzione che gli spagnoli non potevano essere sconfitti. Cortes fu  nominato dal re di Spagna Carlo V imperatore della nuova spagna . Il nuovo mondo era anche una occasione unica per far fortuna per raggiungere dal nulla gloria e potenza. Il motivo per cui migliaia di uomini riuscirono in pochi anni sottomettere milioni di indigni è senza dubbio che come i portoghesi e gli spagnoli potevano contare sull'armamento decisamente superiore ma tuttavia la superiorità militare non basta  a spiegare il successo dei
conquistatori infatti a favore di questi ultimi giocarono anche alcune circostanze politiche particolarmente propizie. Le popolazioni sottomesse dagli aztechi e dai maya decisero infatti ben presto di sottrarsi al vecchio gioco e passarono dalla parte dei nuovi potenti padroni.I conquistatori  portoghesi e spagnoli insiediatisi nelle americhe trasferirono inevitabilmente forme di organizzazione politica e sociale che avevano molto in comune con il sistema feudale. Il re del Portogallo divise i territori brasiliani in capitanie affidate ad altrettanti responsabili cui spettata il compito di amministrare e difendere il proprio territorio. Simile alla
capitania portoghese fu la encomendia spagnola. L'encomendia  presentava, esasperata, alcuni aspetti originari del feudalesimo; in comendero  poteva infatti richiedere agli indigeni prestazioni di lavoro illimitate. Il paese che si impegno di più nella conquista dello sfruttamento dei territorio americani fu la Spagna mentre il Portogallo concentro le proprie forze soprattutto nella colonizzazione dell'oriente. Il Portogallo non procederà all'emissione   di enormi territorio che non avrebbero mai potuto controllare efficacemente costrui invece un'importante sistema di fortezze e di basi navali. Pertanto nell'oceano indiano, i portoghesi entrarono  inevitabilmente in contrasto con gli arabi dell'Egitto, che da tempo dominavano i traffici su quei mari. Ne nacque una guerra che culmino nel 1509 con la vittoria dei portoghesi grazie alla loro soverchiante  potenza di fuoco delle loro navi. Il fatto più nuovo delle scoperte, sul piano delle realtà umane e sociali è per gli europei l'apparizione del selvaggio. L'atteggiamento degli europei nei confronti delle popolazioni americane fu caratterizzata fin dall'inizio da un totale rifiuto.Non mancavano tuttavia voci discordi. La più nobile di tutte è quella di Bartolomè  de Las Casas  che a contatto con le atrocità della dominazione spagnola, egli decise di farsi frate e di dedicare la propria vita alla causa degli Indios, denunciando e accusando i metodi dei conquistatores.    Un 'altro   problema fu quello del recupero delle popolazioni e della loro conversione al cristianesimo. La religione cattolica era inoltre diversissima dai culti locali a carattere prevalentemente magico.I rimedi furono drastici  migliaia di indios furono battezzati a viva forza sotto la minaccia della prigione o della tortura. In questa secolare opera di evangelizazzione vanno tuttavia distinte due fasi: nella prima, caratterizzata dall'attività degli ordini francescano e domenicano emerse la preoccupazione di collegare in qualche modo l'emancipazione spirituale delle masse indigene alla tutela delle loro condizioni materiali; nella seconda,
contrassegnata dall'attività del clero secolare venne in luce una avidità e una crudeltà che non aveva nulla da invidiare a quella degli stessi conquistatori.

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