CONCETTI DI BASE SULLA TEORIA DEGLI ERRORI
Quando una certa grandezza (angolo, distanza, dislivello) viene misurata direttamente, è inevitabile che la misura ottenuta sia affetta da errori, dovuti a cause diverse, quali l'inesattezza dello strumento, l'imprecisione dei sensi dell'osservatore, le condizioni fisiche ambientali, ecc.
Tali errori, detti errori di osservazione, si possono suddividere in tre categorie:
- Errori materiali o sbagli, dovuti ad operazioni eseguite in modo non corretto, che sono sempre individuabili (e quindi eliminabili) mediante opportuni controlli.
- Errori sistematici, che hanno la caratteristica di presentarsi sempre col medesimo segno algebrico, ossia fanno sempre aumentare o diminuire le quantità osservate rispetto a quelle effettive.
- Errori ACCIDENTALI, che risultano dal concorso di più cause perturbatrici, nessuna delle quali ha influenza preponderante e che agiscono con leggi per lo più sconosciute.
La teoria degli errori prende in esame solo quest'ultima categoria di errori e studia i mezzi per determinare i valori più plausibili.
Per meglio esemplificare il concetto, osserviamo i grafici di fig. 1 e 2, relativi a due "bersagli" di un tiro a segno.
FIG. 1 :
- I punti con coordinate positive o negative sono all'incirca in egual numero.
- Le coordinate di valore più piccolo sono più numerose di quelle con valori più elevati.
- Le coordinate di valore grande (punti A,B) sono assai rare.
=> Situazione tipica di ERRORI ACCIDENTALI
- I punti con coordinate positive o negative sono all'incirca in egual numero.
- Le coordinate di valore più piccolo sono più numerose di quelle con valori più elevati.
- Le coordinate di valore grande (punti A,B) sono assai rare.
=> Situazione tipica di ERRORI ACCIDENTALI
FIG. 2 :
- La distribuzione dei punti è abbastanza simile a quella della FIG. 1, ma ha le caratteristiche di essere tutta spostata rispetto al centro.
=> situazione tipica di ERRORI SISTEMATICI
Quando ne è nota la causa essi possono essere facilmente eliminati (taratura dello strumento, appropriate tecniche di misura, ecc.)
- La distribuzione dei punti è abbastanza simile a quella della FIG. 1, ma ha le caratteristiche di essere tutta spostata rispetto al centro.
=> situazione tipica di ERRORI SISTEMATICI
Quando ne è nota la causa essi possono essere facilmente eliminati (taratura dello strumento, appropriate tecniche di misura, ecc.)
In definitiva i problemi più importanti sono quelli delle riduzione dell'influenza degli errori accidentali, sempre presenti in ogni misura, insieme a quello della valutazione della loro entità.
Nel seguito si propongono due esempi reali di trattamento statistico degli errori accidentali.
Esempio 1
Le operazioni di misura di un angolo sono state eseguite 9 volte e si sono ottenuti i risultati riportati nello specchietto seguente:
N. della osservazione | Valore misurato | Xi-B | Xi-m | (Xi-m)2 |
1 2 2 3 5 6 7 8 9 | 78g 12° 38°° 44.7 31.2 40.9 43.1 36.4 39.8 37.7 40.1 | 8°°.1 14.7 1.2 10.9 13.1 6.4 9.8 7.7 10.1 | -1°°.0 5.6 -7.9 1.8 4.0 -2.7 0.7 -1.4 1.0 | 1.0 31.4 62.4 3.2 16.0 7.3 0.5 2.0 1.0 |
B=78g 12° 38°° | 82.0 | 0.1 | 124.8 |
Siano Xi le n osservazioni, i parametri statistici fondamentali associati all'insieme dato di misure sono:
| Media aritmetica | |
| Scarto quadratico medio di un'osservazione | |
| Scarto quadratico medio della media | |
Nel caso in esame |
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Esempio 2
I valori di seguito riportati sono i risultati di reali misure eseguite; essi rappresentano gli errori di chiusura di 50 livellazioni di alta precisione eseguite sullo stesso percorso.
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Calcolo della media | |
Calcolo dell' E.Q.M. | |
Per confrontare l'istogramma della variabile x con la curva standard (gaussiana) è opportuno uno scambio di variabile |
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Il risultato è riportato nella tabella a fianco. |
Portando in istogramma i valori della tabella ottenuta dal cambiamento di variabile possiamo disegnare il grafico seguente:
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Una numerosa serie di risultati sperimentali ha confermato che la distribuzione Gaussiana, la cui equazione è: |
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si presta bene a rappresentare una popolazione di possibili misure. |
Si osserva a questo punto che, conseguenza di questa stretta relazione fra l'istogramma dei dati sperimentali e la curva di Gauss, una volta valutato lo s.q.m. di un insieme di osservazioni, le attendibilità dei dati osservati stessi si possono esprimere sinteticamente nel modo seguente:
INTERVALLO | PROBABILITA' |
M +/- sqm M +/- 2sqm M +/- 3sqm | 68.3 % 95.4 % 99.7 % |
Ciò significa che in ogni popolazione possibile rappresentata da una distribuzione di tipo normale (Gaussiano), il 68.3 % dei valori argomentali è compreso entro i limiti M - sqm e M + sqm; il 95.4 % entro i limiti M - 2sqm e M + 2sqm; il 99.7 % entro i limiti M - 3sqm e M + 3sqm; ossia la totalità dei valori sarà compresa nell'intervallo M +/- 3sqm.
LA MEDIA PONDERATA
Sovente capita che le misure di una stessa grandezza siano eseguite in tempi o condizioni diverse; ad es. operatori diversi o con diversi strumenti.
Allora occorre pensare che le serie di misure ottenute siano delle estrazioni a caso da "popolazioni" differenti tra di loro; il valore più probabile è in tale circostanza fornito dalla MEDIA PONDERATA:
Allora occorre pensare che le serie di misure ottenute siano delle estrazioni a caso da "popolazioni" differenti tra di loro; il valore più probabile è in tale circostanza fornito dalla MEDIA PONDERATA:
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Le scelte dei "pesi" (cioè dei "numeri" che quantificano l'influenza maggiore o minore che ogni singola osservazione ha sul valore della media) viene fatta con criteri diversi. I più frequenti sono i seguenti:
- Sono date serie di misure con i relativi s.q.m.; i pesi si sceglieranno in modo che siano inversamente proporzionali ai quadrati di questi ultimi;
- si conoscono a priori "le precisioni" degli strumenti (diversi) utilizzati per le misure; la proporzionalità inversa sarà fatta rispetto a tali precisioni.
- Si conoscono le cause (esprimibili metricamente) che possono aver influito sulla serie delle misure: ad es. una quota determinata attraverso linee di livellazione di diversa lunghezza. I pesi saranno allora valutati tenendo conto di queste diverse condizioni.
L'errore quadratico medio della media ponderata è:
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dove m0 è detto errore quadratico medio dell'unità di peso, e vale
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Il valore più probabile delle grandezze sarà : | |
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